In piú volte potemmo veder da cavalli cinquanta, coperti d'alcune lame di ferro sopra certi lavori di seta grossi. Le arme che usano sono archi e spade, e alcuni brocchieri lavorati di seta over di filato; non hanno lancie. La maggior parte degli uomini da conto hanno celate assai belle e qualche panciera; hanno buoni e bei cavalli. Di niuna altra lor cosa ho da dire, per aver detto della condizion del paese e dei loro costumi e d'ogni altra cosa a sufficienza, benché piú diffusamente averia potuto dire che non ho detto: ma l'ho fatto per non esser tedioso.
Il clarissimo ambasciador si parte da Tauris e, cavalcando per la Giorgiania e Mengrelia, è assaltato in molti luoghi, e finalmente arriva al Fasso.
Cap. 5.
Adí 28, ridotti sotto il padiglione del magnifico messer Iosafa Barbaro, desinassimo insieme: e a sua magnificenzia e a me pareva dura la partita, che certo fu con effetto, e abbracciandone insieme con molte lagrime pigliammo licenzia l'uno dall'altro. Montai a cavallo insieme col detto patriarca e gli ambasciatori turchi e il sopradetto Marco rosso: col nome di Dio ci partimmo, che credo fosse in strana ora, per gli affanni che io ebbi e i pericoli grandissimi. Camminando per il paese d'Ussuncassan per venire al Fasso, arrivammo alli 9 casali d'Armeni catolici, come abbiamo detto per avanti, e alloggiammo in casa del vescovo, dove fossimo ben visti e udimmo messa catolica. Dimorammo quivi tre giorni per fornirci; donde essendo partiti, e camminando per pianura e anche per qualche monte, entrammo nel paese del re di Giorgiania.
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