Adí 23 la mattina, cavalcando verso Cotatis, nel passare un passo stretto fummo assaltati da alcuni del casale, che ci tolsero il passo con minaccie di morte, e dopo le molte parole tolsero tre cavalli di quelli ambasciadori turchi che portavano il presente: e con gran fatica, pagando circa ducati venti di lor monete, e i cavalli e alcuni archi, fummo lasciati e venimmo a Cotatis, castello del detto re.
Adí 24 la mattina, convenendoci passare un ponte sopra una fiumana, fummo assaliti, e ci bisognò pagare un grosso per cavallo, essendo menati: che certo ne fu di grande affanno. Passati che fummo entrammo nella Mengrelia, dormendo sempre alla foresta.
Adí 25 fummo menati a passare una fiumana con alcuni zoppoli, e ridotti in un casale d'una donna chiamata Maresca, che fu sorella di Bendian, la qual mostrò farne buonissimo accetto: presentonne del pane e del vino, e misene dentro un suo prato serrato.
Adí 26 la mattina deliberammo farle un presente, che poteva valere da venti ducati: ne ringraziò e non volse accettarlo, ma poi cominciò a farne molti strazii, dicendo voler due ducati per cavallo. E benché noi ci scusassimo, per povertà come per altro, non però ne valse, e ne convenne darle due ducati per cavallo, e anche volse il presente che le avevamo mandato, con qualche altra mangiaria appresso, e con fatica ne licenziò: che certo, alli modi ch'ella tenne, credetti che ne dovesse spogliar del tutto; nondimeno fummo licenziati.
Adí 27 montammo parte di noi in alcuni suoi zopoli, e parte a cavallo: venimmo al Fasso, molto dissipati; e alloggiati in casa dell'antedetta donna Marta circassa, per conforti degli affanni che avevamo avuti, sentimmo Capha esser stata presa da' Turchi, dov'era la speranza nostra di passare: di quanto affanno tal nuova ci fusse lascio considerar a voi.
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