Non sapevamo che partito dovessimo prendere, e stavamo come persone perdute; ma frate Ludovico da Bologna, patriarca d'Antiochia sopradetto, deliberò di voler andare alla via di Circassia, per passar la Tartaria e venir in Rossia, mostrando aver qualche notizia del detto cammino. Piú volte avea detto di non s'abbandonare l'un l'altro, e cosí gli dissi e lo pregai che dovessimo di compagnia far il detto cammino: e questo fu piú volte; ma mi rispose ch'era tempo che ciascuno salvasse la sua testa. Mi parve un'iniqua e strana risposta, e ancora lo pregai non volesse usar tanta crudeltà, ma niente mi valse. Volse ad ogni modo partire con la sua compagnia e famiglia, e con l'ambasciador turco datogli per Ussuncassan. Visto cosí, cercai accordarmi con Marco rosso e con l'ambasciador turco ch'aveva con lui, e pigliar qualche partito di ritornare adietro. Mostrorno di volerlo fare, e per segnal di fede ci baciammo la bocca, e io teneva tal promessa per certa: ma si consigliorno poi fra loro e deliberorno andar per il paese di Gorgora, signore di Calcican e delle terre Vati, che confinano con alcuni luoghi d'Ottomano e davanli tributo. Intesa io tal cosa, non mi parve di pigliar tal cammino, ma piú tosto rimanere ivi al Fasso alla misericordia di Dio.
Adí VI agosto 1475 il detto patriarca montò a cavallo, com'è detto, con li suoi, facendo qualche scusa meco, e il giorno seguente si partí il detto Marco rosso, col Turco e con alcuni Rossi che erano con lui, parte in una delle lor barche e parte a cavallo, per il Vati, con pensier d'andare alla volta di Samachi e poi passar la Tartaria.
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