La detta terra di Derbent è posta sopra 'l mare di Bachau, cioè mare Caspio, e dicesi che fu edificata per Alessandro Magno, e chiamasi Porta di Ferro, perché a entrar della Tartaria in Media e Persia, non si può entrare salvo che per la detta terra, per aver una valle profonda che tiene fino in Circassia. Ha bellissime muraglie, molto larghe e ben fatte, ma sotto il monte alla via del castello non è abitata la sesta parte, e verso il mare tutta è disfatta. Ha una grandissima quantità di sepolture. È convenevolmente abbondante d'ogni vettovaglia e fa vini assai, e similmente frutti d'ogni sorte. Il detto mare è lago, per non aver bocca alcuna, e dicesi che volge tanto quanto il mar Maggiore, ed è molto profondo; vi si pigliano sturioni e morone in grandissima quantità: altri pesci non sanno pigliare. V'è una grandissima copia di pescicani con la testa, piedi e coda propria come cani; pigliano ancora una sorte di pesci lunga circa un braccio e mezo, grosso e quasi tondo, che non mostra né testa né altro, dei quali fanno certo liquore che bruciano a far lume, e anche ungono li cameli, e portasene per tutto il paese. Stemmo nella detta terra da' 12 novembre fino a' 6 aprile, che montammo in barca, e certo avemmo buona compagnia. Mostravano essere bellissime genti, né mai ci fu fatto ingiuria alcuna. Dimandavano chi eravamo, e dicendo che eravamo cristiani non cercavano altro. Io portava in dosso una casacca tutta squarciata, foderata di pelli agnelline, e di sopra una pelliccia assai trista, con una berretta di pelli agnelline in capo, e andavo per la terra e per il bazzarro, e molte volte portavo la carne a casa.
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