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      Avemmo anche cipolle e aglio, e con fatica ebbi circa una quarta di biscottelli di farina di frumento assai buona: e questa fu la nostra mensa; ma ebbi poi una coda di castrone salata, che fu all'ora della nostra partita. Il cammin nostro dritto fu tra due fiumare della Volga, ma perché il detto imperadore avea guerra con Cassimi Can suo nepote, il qual Cassimi teneva dover esser egli vero imperadore, percioché suo padre era imperadore del lordo e teneva la signoria, e per questo aveano guerra grande insieme, però tutti deliberorno che tutta la caravana passasse dall'altra banda della fiumara per camminar, tanto ch'ella venisse a passar in certo passo stretto del Tanais alla Volga, ch'è circa giornate cinque, percioché, passato 'l detto stretto, la caravana non dubitava piú.
      E cosí tutti misero le lor robbe e vettovaglie in alcuni lor zoppoli ch'usano, per passar di là dalla fiumara. Marco volse anch'egli mettervi le sue robbe, e ch'io vi mettessi quelle poche vettovaglie ch'avevo apparecchiate, e vi mandassi prete Stefano e Zuanne Ungaretto mio famiglio, e ch'io rimanessi con lui, percioché aveva messo ordine con l'ambasciadore, chiamato per nome Anchioli, di trarmi di casa circa mezogiorno e andare al passo dov'erano andate le barche, che potevano esser da miglia 12 su per la fiumara: e quando fu ora mi fece montar a cavallo col detto ambasciadore e col mio turcimano, e con gran paura, camminando piú bassamente potevo, arrivammo al passo che potea esser un'ora avanti sera; ed essendo per passar la fiumara e andar dov'eran li nostri circa l'imbrunir della notte, Marco mi chiamò con una tal furia che certo io credetti fussi l'ultima mia ora.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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