Nel detto viaggio non trovammo quasi salvaticina alcuna, ma trovammo ben due cameli e quattrocento cavalli che pascolavano, i quali dicevano essere stati della caravana dell'anno passato. Due volte tememmo non esser assaltati: l'una non fu cosa alcuna; l'altra trovammo circa 20 carri con alcuni pochi Tartari, da' quali noi non potemmo intender dove andassero. E perché il cammino era lungo e la mensa poca, mi convenne restrignerla.
Adí XXII settembre 1476, quando piacque a Dio, entrammo nel paese della Rossia, dove erano alcuni pochi casaletti de' Rossi in mezzo de' boschi. E inteso ch'ebbero che Marco era nella detta caravana, vennero con gran paura per dubio de' Tartari, e gli portorno un poco di mele con la cera, del quale me ne dette un poco, che certo mi bisognava, perché tutti eravamo venuti al meno, ed eramo ridutti in termine ch'a pena potevamo montare a cavallo. Partimmo di lí e arrivammo in una terra chiamata Resan, la qual è d'un signoretto ch'ha una sorella del duca di Moscovia per mogliera. Le case tutte sono di legname e cosí il castelletto, dove trovammo pane e carne abbondantemente, e anche della lor bevanda di mele, onde molto ci ristorammo. Partimmo di lí, camminando di continovo per boschi grandissimi, e la sera pur trovammo casali de' Rossi, dove alloggiammo tutti: e cosí pur alquanto riposavamo, perché con l'aiuto di Dio ne pareva essere in luogo sicuro. Trovammo poi un'altra terra chiamata Colonna, la qual è appresso del fiume chiamato Mosco, e ha un gran ponte dove si passa la detta fiumara, la qual butta nella Volga.
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