Pagina (750/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma non mi lasciò compitamente parlare, che con volto quasi turbato si lamentò di Zuan Battista Trivisano. Non dirò altro circa ciò, per non esser a proposito; ma, dopo le molte parole, sí di sua signoria come mie, alla richiesta ch'avevo fatto a sua signoria circa il voler partirmi di lí, mi disse che mi faria un'altra volta risposta; e con questo mi licenziò sua signoria, la quale era per cavalcare, percioché aveva per costume ogn'anno andare a visitar i luoghi del suo paese, e massimamente un Tartaro che tiene al suo soldo con cavalli cinquecento, per quanto dicevano, alli confini de' Tartari per guardia, accioché da essi non sia danneggiato il suo paese. Io, come è detto, essendo volonteroso di partirmi di lí, cercavo d'aver risposta di quanto avevo detto a sua signoria: cosí fui chiamato al suo palazzo davanti tre suoi principali baroni, i quali mi risposero per nome del signor duca ch'io fussi il ben venuto, e mi replicarono tutte le parole dettemi per esso signore, lamentandosi del detto Zuan Battista, e che in conclusione l'andare e lo stare era ad ogni mio piacere; e con questo mi licenziò, e il signore montò a cavallo e cavalcò alla detta volta. E perché io ero debitore al detto Marco di tutti li dinari del mio riscatto con la usura e anche di qualche altra spesa fatta per me, lo pregai fusse contento di lasciarmi andare, che subito gionto a Venezia gli manderia tutto quello ch'io gli ero debitore: ma non volse acconsentirmi a tal cosa, dicendo che li Tartari e i Rossi che dovevano aver per la promessa fatta per mi volevano esser pagati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Zuan Battista Trivisano Tartaro Tartari Zuan Battista Marco Venezia Tartari Rossi