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      Andai al convito fattomi per sua signoria, e certo onorevolmente fatto, sí di molte vivande come d'ogn'altra cosa. Desinato che si ebbe, per esser cosí lor usanza, subito mi parti', ritornando alla mia stanza. Da lí a pochi giorni volse ch'io mangiassi un'altra volta con sua signoria al modo usato, poi comandň al suo tesoriero che mi desse li danari che mi bisognavano per pagar li Tartari e i Rossi, e fecemi andare al suo palazzo, dove mi fece vestir d'una vesta di zebellini (cioč la pelle sola): e avevami anche mandato mille dossi con la detta vesta, con la quale mi ritornai a casa. Volse medesimamente ch'io visitassi la despina, e cosí feci, usando le debite riverenze e parole che accadevano, con ragionamenti assai: dalla quale ebbi tanto buone e cortesi parole quanto dir si potesse, pregandomi strettamente ch'io la dovessi raccomandare alla mia illustrissima Signoria. E da sua signoria tolsi commiato.
     
     
      Il clarissimo ambasciadore si parte di Moscovia, e passa per la Lituania, Polonia e Alemagna, e giugne in Italia.
      Cap. 9.
     
      Il giorno seguente fui chiamato a palazzo a desinare col signore, ma prima ch'andassimo a tavola, entrati in una camera dov'era sua signoria e il detto Marco e un altro suo secretario, con bonissima ciera mi usň tanto cortesi parole quanto dir si potesse, astringendomi ch'io dovessi significare alla mia illustrissima Signoria lui esser suo buono amico, e che cosí lo volesse conservare, e che volentieri mi lasciava andare, offerendosi, se altro mi bisognava, di fare il tutto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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