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      Ma, per la subita sua morte, come molte altre cose le quali egli apparecchiava di fare, cosí questa impresa tanto pia, tanto necessaria e cosí gloriosa lasciò alla Vostra Beatitudine, la quale, tra le molte e difficilissime cose che ora d'ogni canto la premono, debbe riputar che le sia per divina volontà stata offerta, e per questo meritamente pigliarla come un certo refrigerio nel quale ella possa respirare, e anche come occasione di eseguir con poca fatica una bellissima e illustrissima impresa e di acquistarsi un gloriosissimo nome.
      Percioché qual memoria potrà mai essere piú gloriosa, qual piú durabile, qual piú grata a tutt'i secoli futuri, che l'essere al tempo di Clemente VII pontefice massimo, anzi per la sua vigilanza e pastoral sollecitudine, tutt'i Moscoviti ritornati all'unione ecclesiastica, gli ultimi popoli della Scizia quasi da un altro mondo venuti all'ubbidienza della Chiesa romana? Intanto i luterani scoppino di dolore e confondansi, come pazzi infuriati correndo contra l'onore e auttorità della detta Chiesa. Ma se noi guardiamo all'utilità, quanta per questa cosa ce ne sia messa innanzi, chi non la vede piú chiara che 'l sole? E se drittamente vorremo considerare, noi vi trovaremo utilità piú certa e gloria piú vera e piú cristiana che se noi con l'armi vincessimo tutt'i Turchi, tutta l'Asia e tutta l'Africa, percioché tal vittoria bisognarebbe che fusse con gran prezzo comprata, cioè col sangue di molti cristiani, e acquistata necessariamente con grave danno e morte di molti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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