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      I quali, benché al presente siano divisi in cinque orde, overo in cinque moltitudini a guisa di cinque imperii, nondimeno la principale e quella che ha prodotte tutte l'altre e mandate fuori come colonie è la orda dei Zagathai overo Savolensi, l'imperador de' quali, nominato Themircuthlu, nelle nostre istorie è chiamato Tamerlano; di ricordo ancora de' nostri tempi, a guisa d'un folgore con dodici centinaia di migliaia d'uomini (come dicono le nostre istorie) saccheggiando e rovinando trascorse tutta l'Asia e passò in Egitto, e isforzò Baiazete, quarto imperadore de' Turchi, il quale avea già presa la Macedonia, la Tessaglia, la Focide, la Beozia e l'Attica, e d'un canto gl'Illirici e dall'altro i Bulgari con continove correrie avea debilitati, e con sí grave e lungo assedio travagliato Costantinopoli, capo dell'imperio de' cristiani, che l'imperador di Costantinopoli fu costretto, lasciando la sua città, a fuggire in Francia e in Italia a dimandare aiuto.
      Questo Tamerlano, dico, al suo venire sforzò Baiazete a lasciar l'assedio di Costantinopoli, ed essendoglisi esso fatto incontra con un esercito grandissimo lo ruppe, lo vinse, lo pigliò vivo e legò con catene d'oro, e per alquanto tempo lo menò legato dovunque andava. Il padre di questo Tamerlano fu colui che li nostri istorici chiamano Bathi (essi nella lor lingua lo chiamano Zanca), il quale, al tempo d'Innocenzio quarto, entrando nella nostra Europa sopra la palude Meotide con un esercito innumerabile, primamente prese la Rossia, e in quella distrusse una città ricchissima nominata Chiovia, dapoi li Poloni, gli Slezii e i Moravi, e appresso ruppe li Ungheri, gli vinse e con una grandissima strage gli rovinò, e messe una grandissima paura a tutta la cristianità. Insino al dí d'oggi tutti li Tartari son idolatri, e costui fu 'l primo che, persuaso da' saracini, diventò macomettano: e nella legge macomettana insino al presente tutti li Tartari durano pertinacissimamente, i quai tutti oggidí forse gli aressimo cristiani, se Cristo avesse cosí fedeli sacerdoti e vescovi come ha il perfido Macometto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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