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      Dalla stirpe anche non ignobile di questi Tartari vien lo imperio de' Turchi, il quale da Ottomano, soldato non molto nobile tra i Tartari, partendosi da' suoi, essendo con gran felicità fondato e poi accresciuto da' successori, è pervenuto in ducento anni a tal grandezza che a tutto il mondo mette spavento.
      Ma de' Tartari abbiamo detto qui pur assai cose, e a dirle mi ha tirato la vicinità de' Moscoviti, a' quali sono vicini i Tartari, parte verso levante e scirocco levante e parte verso ostro. Partendoci da' Tartari e andando verso ponente al mar Prutenico, primamente i Rossi, dapoi i Lituani e i Samogeti serrano il dominio de' Moscoviti, e il restante dal lato di mezodí i Tartari; e insino al detto mar Prutenico contiene circa mille miglia italiane, percioché da Chiovia, che già fu città principale de' Rossi, insino a Vilna, città principale de' Lituani, si fanno cinquecento miglia italiane; da Vilna insino a' liti vicini del mar Prutenico circa trecentocinquanta; quel che manca a questo computo e alle mille miglia avanza abbondantemente sopra Chiovia verso levante. Cosí li Rossi come i Lituani e i Samogeti rendono ubbidienza al re di Polonia, insino dal tempo di Iagellone, che fu primo granduca di Lituani, il quale, essendosi battezzato e fatto re di Polonia, e mutatosi il nome, nominandosi Vladislao, convertí alla fede di Cristo i suoi Lituani e i Samogeti, di ricordo anco della età de' nostri passati, cioè avanti quasi centotrentasette anni. Benché e quel Iwan overo Giovanni principe di Moscoviti, del quale abbiamo fatto menzione di sopra, e Basilio che regna al presente, tanto sotto questo re di Polonia detto Gismondo quanto sotto gli altri suoi predecessori Alessandro e Casimiro, la miglior parte del dominio lituano (cioè quella ch'è fra il fiume Boristene, la palude Meotide e il Tanai, che già propriamente s'apparteneva allo stato de' Rossi) nella quale è Chiovia, principal città già ricchissima e magnificentissima, posta appresso 'l fiume Boristene, e dapoi anche la rabbia e crudeltà de' Tartari l'abbiano guasta e distrutta del tutto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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