Tengono nella medesima Taurica la città di Caffa, colonia de' Genovesi, anticamente chiamata Teodosia.
Quei Tartari che tra 'l fiume Tanai e la Volga abitano larghissime campagne rendono ubbidienza a Basilio, re de' Moscoviti, e ad arbitrio suo tal volta eleggono il loro imperadore. Tra costoro li Cremii, travagliati da domestice discordie, essendo già stati molto possenti e di ricchezze e di gloria nella guerra, pochi anni sono perdettero a un tratto e le forze e la riputazione. Li Casanii, che stanno oltra la Volga, con molta osservanza tengono l'amicizia de' Moscoviti, e confessano d'esser lor vassalli. Oltra li Casanii verso greco sono li Sciabani, molto potenti di numero d'uomini e bestiami. Dopo loro sono li Nogai, i quali oggidí tengono il principato e di ricchezze e di valor militare: la loro orda è grandissima e non ha imperador alcuno, ma secondo l'usanza della republica veneziana si governa con la prudenza de' vecchi e con la virtú d'uomini valorosi. Di là dai Nogai non molto piegandosi al mezodí verso 'l mar Caspio, li Zagathai, nobilissimi tra i Tartari, abitano nelle città fabricate di pietra, e hanno una città regale chiamata Samarcanda, di notabil grandezza e illustre, per mezo della quale passa Iaxarte, grandissimo fiume della Sodiana, e indi a cento miglia entra nel mar Caspio. Con questi Tartari al tempo nostro Ismael re di Persia fece guerra, e spesse volte con dubioso avenimento; e avendo paura di loro, mentre con tutte le forze, vedendosegli venire adosso, a loro si oppone, lasciò in preda l'Armenia e la città di Tauris, capo del suo regno, a Selino, rimasto vincitore in una giornata che fece con lui.
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