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      Il paese della Moscovia universalmente non produce né viti né olivi né arbore che produca pomo di sapore pur alquanto soave, fuor che i melloni e le ciregie, seccandosi tutte le cose tenere per li freddissimi venti di tramontana; nondimeno li campi producono frumento, segala, miglio, panico e ogni sorte di legumi. Ma il raccolto certissimo consiste nella cera e nel mele, percioché tutto 'l paese è pieno di fecondissime api, le quali fanno mele perfettissimo, non già nelle arne fatte per mano de' contadini, ma nelle cave degli arbori: onde aviene che per le selve e per gli ombrosissimi boschi si veggono spessi e belli sciami d'api pender da' rami degli arbori, a' quali raccogliere non fa bisogno usare alcun suono di rame. Si truovano spesse volte gran masse di favi di mele nascose negli arbori, e il mel vecchio abbandonato dalle api, conciosiaché gli contadini, essendo pochi, non vadano ricercando ciascun arbore in cosí gran boschi, di modo che alle volte si truovano gran laghi di mele nei tronchi degli arbori di maravigliosa grandezza.
      Demetrio ambasciadore, uomo di natura faceta e piacevole, ci raccontò, con gran risa di tutti, come pochi anni sono un contadino della sua vicinanza, per cercar del mele, dalla parte di sopra saltò in un grandissimo arbore cavato, e che si sommerse insino al petto in un profondo gorgo di mele, e due giorni col mel solamente sostentò la sua vita, non potendo la sua voce che dimandava soccorso in quella solitaria selva arrivare all'orecchie de' viandanti; alla fine, essendo disperato della sua salute, per maraviglioso accidente con l'aiuto d'una grande orsa indi cavato scampò, perciò ch'egli prese con le mani e abbracciò dalla parte di dietro le reni di quella bestia, calatasi come faria un uomo a mangiar del mele, e quella spaventata da subita paura egli la spinse, e col tirare e col molto gridare, a saltar fuori.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Moscovia