Ma sopra tutto hanno tanto in odio li giudei che non possono sentirgli nominare, né vogliono che ne' lor paesi ve ne siano, come que' che gli stimano esser uomini pessimi e di male affare, i quali anco ultimamente abbino insegnato a' Turchi a far l'arteglierie. L'istoria della vita e di tutti i miracoli di Cristo scritta dai quattro evangelisti, similmente l'epistole di s. Paolo sopra il pergamo con voce alta si leggono mentre si dice la messa, e li sacerdoti di buona vita leggono publicamente li sermoni de' dottori della Chiesa, anche in quell'ore che non si dice messa. E stimano che non sia ben fatto ricever in chiesa a predicare quei frati incappucciati i quali, ragunato il popolo, sono soliti predicare con grandissima ambizione e con molta sottilezza disputar delle cose divine, percioché gli uomini che tengono la vera religione giudicano che gli animi rozzi degl'ignoranti facciano miglior profitto ne' costumi piú tosto con simplice dottrina che con altissime esposizioni delle cose secrete. Li sopradetti libri sacri e gli espositori del nuovo e vecchio Testamento, e oltra di ciò Ambrosio, Agustino, Ieronimo e Gregorio, gli hanno tradotti in lingua schiava e gli serbano con molta riverenza.
Li vescovi e li capi de' minori sacerdoti, stando ciascuno alla sua città e villa, hanno cura delle cose sacre, levano via le discordie e le liti, e con grandissima podestà di castigare perseguitano coloro che sono di cattivi costumi. Il lor sommo sacerdote, ch'essi lo chiamano metropolita, lo richieggono dal patriarca di Costantinopoli; gl'archimandriti e i vescovi, mettendo in una urna i nomi dei migliori, gli cavano a sorte.
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