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      Ma egli poco tempo dopo, appresso 'l fiume Boristene, sopra una cittą detta Orsa, in un gran fatto d'arme fu vinto dal medesimo Costantino, il quale esso aveva lasciato andare; nondimeno una cittą di Smolenco, la quale prima era stata presa da' Moscoviti, dopo cosķ gran vittoria ottenuta da' Poloni rimase anche in potere del re Basilio. Contra i Tartari, e massimamente contra li Tartari precopiti, che son nell'Europa, piś volte hanno li Moscoviti combattuto e vinto, vendicandosi valorosamente dell'ingiurie che fanno li detti Tartari con le spesse e subite correrie.
      Il re Basilio č solito di conducere alla guerra piś di centocinquantamila cavalli, con le compagnie compartite a bandiere che seguitano tutte il lor capitano. Nello stendardo della schiera ove sta il re č dipinta la imagine di quel Iosuč ebreo il quale, come raccontano le sacre istorie, con divoti prieghi ottenne dal grande Iddio un giorno lunghissimo, avendo fermato il solito corso del sole. Le fanterie in quelli gran deserti non son quasi utili in cosa alcuna, parte per le vesti lunghe che giungono loro insino al collo del pič, parte ancora per l'usanza de' nemici, li quali esercitano l'arte della guerra piś tosto col corso e velocitą de' cavalli che per forza di ferma battaglia e di venire ad affrontarsi. I lor cavalli sono di statura meno che mezana, ma forti e velocissimi; gli uomini a cavallo combattono con le lancie ferrate, con le mazze di ferro e con le freccie; alcuni pochi usano scimitarre. Cuoprono il corpo con le rotelle, come li Turchi asiatici, overo con targhe torte e angulari, come fanno i Greci; s'armano anche di corazze e di celate aguzze.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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