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      Costui, per l'imperio e potestà che egli esercita verso li sudditi suoi, tutti gli altri monarchi del mondo supera e avanza; e quello che 'l padre suo aveva cominciato, costui lo finí; e peroché tutti gli altri principi e altri, di qualunque sorte si siano, di tutti li castelli, fortezze e altre monizioni gli spoglia, e alli suoi fratelli germani non lascia né le rocche né fortezze, né manco si fida di loro. E tutti finalmente con tal dura servitú preme e molesta, e che ciascuno che egli tiene in corte o ver vada in guerra o vero in qualche ambascieria, è necessario che costui ne vada alle sue spese, eccettuati però li figliuoli giovani di quelli gentiluomini li quali fussero di poca facoltà e da troppa povertade oppressi. E però questi tali ogni anno sono chiamati e tolti, e con certo stipendio ineguale sono nutriti: quelli che hanno sei ducati a l'anno, a quelli lo stipendio nel terzo anno è pagato; ma quelli a li quali d'anno in anno sono dati dodici ducati d'oro, sono astretti a fare ciascheduna impresa alle sue spese, e con certa quantità di cavalli. Ma agli uomini piú degni e piú prestanti, li quali qualche legazioni o altri officii di maggior importanza avessero da fare, le preture, o vero le ville, o vero altre possessioni, secondo la condizione e della dignità e della fatica di ciascuno erano concesse; delle quali nondimeno possessioni ogni anno certi censi annuali al principe pagano, eccettuata però la pena in danari la quale dalli poveri delinquenti riscuotono. Ma tali possessioni al piú delle volte per anni sei erano loro concesse, e alcuna volta piú, secondo il favore, l'amicizia e la benevolenza delle persone; ma finito il detto tempo cessa ogni grazia e favore, e bisogna che per l'avenire per altri sei anni servano gratis.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136