Ma se rivolteranno tutte l'istorie di quelli, e parimente la sacra Scrittura, si ritroverà che czar è nome di re, e kessar nome d'imperatore. Con questo medesimo errore è chiamato l'imperatore di Turchi czar, il quale nondimeno, secondo l'uso antico, altro non significa che nome di re; onde li Turchi ch'usano la lingua schiava chiamano Costantinopoli Czarigrad, cioè città regale. Sono alcuni che chiamano il principe di Moscovia il re bianco: del che ricercando io la cagione, conciosiaché nissun principe di Moscovia per l'adietro aveva usato tal titolo, alli consiglieri suoi dissi che noi non lo chiamiamo re, ma granduca. Molti pensavano questa essere la ragione del nome, che sotto il suo imperio avesse li re: ma del bianco re non ne sapevano rendere ragione alcuna; ma io credo che, sí come al presente il Persiano per li turbanti rossi Kisilpassa, cioè capo rosso, lo chiamano, cosí quelli per li bianchi, bianchi siino chiamati.
Questo granduca di Moscovia usa il titolo di re quando scrive all'imperatore romano e al pontefice romano, al re di Svezia e di Dania, al maestro della Prussia, di Livonia, e, come ho inteso, al principe delli Turchi, ma esso da nissun di questi è chiamato re, eccetto che dal principe livoniense. Anticamente solevan usar i titoli con tre circoli inclusi in un triangolo, delli quali il primo titolo nel supremo circolo era: Deus noster Trinitas, quae fuit ante omnia saecula, Pater, Filius et Spiritus Sanctus, non tamen tres Dii, sed unus Deus in substantia, cioè, il Dio nostro la Trinità, la qual fu innanti tutti i secoli, Padre, Figliuolo e Spirito Santo, non già tre Dii, ma un Iddio in substanzia.
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