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      Con la quale fino al tempo d'anni ventuno amorevolmente stette, ma, veggendo poi di non aver di lei figliuoli, avendo in odio la sterilità della moglie, quella in un monasterio, nel principato di Susdali fabricato, rinchiuse, e questo successe in quell'anno nel quale noi siamo pervenuti in Moscovia, cioè nell'anno 1526 dalla natività di nostro Signore.
      Volendo il metropolitano porgere a questa donna il capuccio di testa, o vero l'abito monacale, lei non solamente non sofferse che gli fosse posto adosso, ma, pigliatolo in mano, con lagrime, pianti, gridi, e con stracciamento di capegli, sotto i piedi per maggior scherno lo mise. Per il qual atto indegno Giovanni Sthigona, uno de' piú nobili consiglieri del principe, mosso, non solamente quella con parole acre e acerbe riprese, ma eziandio con il flagello la batette, dicendogli: «Tu hai ardimento di fare resistenza alla volontà del signore, ed esser pigra e lenta ad ubidire li suoi comandamenti?» Al quale rispondendo, Salomea disse: «Dimmi con quale auttorità mi batti tu». Rispose il consigliero: «Per commissione del signore». Allora la donna, con animo abbattuto, in presenza di tutti disse: «Io certo vi protesto che contro al mio volere e sforzatamente piglio questo tal abito, e cosí della tanta ingiuria fattami Iddio ottimo e massimo per mio vendicatore chiamo».
      Cosí, essendo la povera e sterile Salomea rimasa nel monastero serrata, il principe tolse per moglie e principessa Elena, figliuola del duca Basilio Lintzkij, cieco, già morto, e fratello del duca Michel Lintzkij, il quale allora in prigione era tenuto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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