Pagina (886/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Percioché, avendo il principe due fratelli germani, Georgio e Andrea, se per sorte avesse avuto figliuoli di qualche altra donna, egli pensava, vivendo li fratelli, li suoi figliuoli dover essere poco sicuri nell'amministrazione del regno; ma, avendo figliuoli di Elena, quelli, per l'auttorità del lor zio, ritornato in grazia e nella pristina libertà, in maggior quiete e tranquillità dover vivere. Ed essendo noi nella Moscovia, si trattava della liberazione di questo, il quale, finalmente cavato di prigione e liberato, e per testamento d'esso principe fra gli altri gran maestri nominato, fu ordinato tutore e difensore di Giovanni e di Georgio, suoi nepoti. Ma poscia, essendo morto il padre delli duoi fanciulli, e vedendo che la sua sorella vedova il regio letto con un gentiluomo, cognominato Owezina, contaminava continuamente, e che verso li fratelli del morto marito, nelli vincoli costretti, s'incrudeliva e che crudelmente e senza alcuno rispetto signoreggiava, dalla sola pietà e onestà mosso, il buon fratello quella accioché piú onestamente e piú sanamente vivesse sovente ammoniva. Ma quella, come donna sfacciata e senza vergogna, tale ammonizione a tanta molestia e noia ebbe che dapoi si consigliava in che modo e via potesse far morire il fratello; e cosí, ritrovata la cagione, certi malevoli accusorono il fidelissimo tutore di tradimento, e subito di nuovo fu posto e chiuso in prigione, nella quale poi miseramente terminò sua vita. La vedova similmente, non molto dipoi, fu attossicata, e Owezina adultero fu squartato in pezzi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Georgio Andrea Elena Moscovia Giovanni Georgio Owezina Owezina