Nel primo sinodo era Silvestro papa, nel secondo Damaso, nel terzo Celestino, nel quarto il beatissimo papa Leone, nel quinto Vigilio, nel sesto Oafanio, uomo onorando e nelle sacre Scritture dotto, nel settimo papa Adriano, il quale fu il primo che mandasse Pietro vescovo e abbate del monastero di San Saba: donde poi sono nate le dissensioni fra noi e voi, le quali nel vero principalmente cominciorono nell'antiqua Rana. Certamente sono molte cose cattive, le quali da voi contra le leggi divine e statuti sono commesse; delle quali alcune alla tua carità scriveremo.
Primieramente, del digiuno del sabbato, contra la legge osservato; secondariamente, del digiun grande, nel quale voi rimovete una settimana e mangiate carni, e cosí per la voracità della carne tirate gli uomini all'appetito vostro. Similmente quelli sacerdoti li quali menano moglie dal commerzio vostro gli discacciate, e quelli che dalli preti nel battesmo sono stati unti, quelli voi di nuovo ungete, dicendo la cresima non essere lecito di far ai semplici sacerdoti, ma solamente agli vescovi; similmente degli azimi cattivi, li quali manifestamente la servitú iudaica, overo culto, dimostrano. E, quello che è il capo di tutti i mali, che quelle cose le quali son confermate per li santissimi sinodi, quelle avete cominciate a permutare e rivoltare, dicendo del Spirito Santo che non solamente dal Padre, ma dal Figliuolo proceda, e molte altre cose maggiori delle quali la tua beatitudine al patriarca di Costantinopoli, suo fratello spirituale, doverebbe scrivere, esortandolo che ogni diligenzia mettesse toglier via cotesti errori, accioché nella concordia spirituale fossimo d'uno animo e d'una volontà, come dice san Paolo, informandoci in questo modo: "Fratelli, vi prego per il nome di Iesú Cristo che quel medesimo sentiate, dichiate e che non sia fra di voi discordia alcuna, e che siate in un medesimo intelletto e in una medesima cogitazione fortificati e stabiliti".
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