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      Il terzo è grandissimo errore e peccato, del matrimonio delli sacerdoti, percioché quelli che menano moglie, voi proibite loro che non possino darvi il corpo del Signore: e pure il santo sinodo il quale fu fatto in Gangra scrive, nel quarto canone, che quello che disprezza il sacerdote che secondo la legge ha tolto moglie, e che dice che non è cosa lecita dalle mani sue ricevere il sacramento, sia scommunicato. Similmente dice il sinodo: "Ogni diacono, o ver sacerdote, che lasci la propria moglie, sia privato del sacerdozio". Il quarto peccato è il sacramento della confermazione: non è detto in ogni luogo, in tutti i sinodi, "Io confesso un battesimo nella remissione de' peccati"? Se adunque è un battesimo, sarà eziandio una crisma, e quella medesima virtú è tanto del vescovo quanto del sacerdote.
     
      Il quinto errore è degli azzimi, il qual errore è il principio e la radice di tutta l'eresia, come io dimostrerò. E benché necessario fosse a questo passo addurvi molte scritture, nondimeno un'altra volta farò questo: al presente solamente dirò quelli azzimi esser fatti dalli giudei in memoria della lor liberazione e della fuga fuora dell'Eggitto. E noi una volta sola siamo cristiani, né giamai siamo stati nella fatica delli Egizii: ed è commandamento che dovemo ponere da parte l'osservazioni del sabbato, degli azzimi e della circoncisione, e se alcuno seguiterà un di quelli, come dice san Paolo, è tenuto adimpire tutta la legge, dicendo Paulo: "Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che vi ho dato, percioché in quella notte che egli era tradito pigliò il pane, lo benedisse, santificò, spezzò e diedelo a' santi discepoli, dicendo: Pigliate e mangiate, etc.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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