Dapoi communemente quaranta giorni, se per caso il putto s'ammalasse, è portato nel tempio a battezzare, e cosí per tre volte tutto è immerso nell'acqua, perché altramente non credono che sia battezzato; dapoi è unto con la crisma, la quale è consecrata nella settimana santa, e finalmente è unto ancora con la mirra, come essi dicono. E l'acqua del battesimo ogni volta per ciascun putto è benedetta e consecrata; e subito ch'è finito il battesimo l'acqua è gettata fuora della porta del tempio, perché li fanciulli sempre son battezzati dentro nel tempio, eccetto se la troppa lontananza del luogo, o ver il gran freddo, al fanciullo nocesse. Né mai usano l'acqua tepida, eccetto che alli fanciulli infermi. Quelli che tengono al battesimo, cioè li compari, sono chiamati secondo che piace al padre e alla madre del putto, e qualunque volta con certe parole renunciano al demonio con le sue pompe, tante volte sputano in terra. E il sacerdote eziandio taglia li capegli del putto, e quelli con la cera aviluppa e in certo luogo del tempio gli ripone; e in questo loro battesimo non usano né sale né saliva con la polvere.
Seguita la bolla di papa Alessandro, per la quale il battesimo delli Ruteni facilmente è manifesto.
«Alessandro, vescovo e servo delli servi d'Iddio, a perpetua memoria delle cose etc. L'altezza del divino consiglio, che la ragione umana da sé non può compreendere, per l'essenzia della sua immensa bontà altra cosa sempre a salute della generazione umana germinando, al tempo conveniente con secreto misterio che 'l magno Iddio ha conosciuto produce e manifesta al mondo, accioché gli uomini conoscano che per li suoi meriti, da sé, non possono fare niente, ma che la salute loro e ogni dono di grazia dal sommo Iddio e dal padre delli veri lumi nasce e proviene.
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