E accioché il santo proposito di quelli da qualsivoglia cosa non possa essere impedito né ritardato, al presente al venerabile fratello nostro, il vescovo vilnense, in virtú della santa ubidienza commettemo che riceva e ammetta tutti coloro che, cosí battezzati, all'unità della prefata Chiesa latina vogliono venire e li sopradetti errori totalmente abiurare, per se stessi, o vero per altra persona, o vero per altri secolari prelati ecclesiastici, o ver per li predicatori dell'ordine de' frati minori della regola degli osservanti, dotti e da bene, o vero per altre idonee persone, alli quali piú gli piacerà di commettere. Similmente al prefato vescovo e a quelli ch'egli sopra di ciò eleggerà, con l'auttorità apostolica concedemo piena e libera licenzia e facoltà d'assolvere tutti quelli ch'egli troverà in simili errori incorsi e nell'eretica pravità immersi; similmente di poterli assolvere della sentenzia dell'escommunicazione e dell'altre censure e pene ecclesiastiche, e a quelli possano dare la salutare penitenza per li peccati loro.
Ma perché sarebbe cosa difficile le presenti nostre lettere portar a tutti quei luoghi che sarebbe necessario, noi volemo, e con l'istessa auttorità apostolica deliberiamo, che alla copia di queste, di mano d'un publico notaio e col sigillo del prefato vescovo vilnense, o ver d'altro vescovo, o ver prelato ecclesiastico bollata, tanta fede si presti, in giudicio e in ogni luogo dove sarà dato e dimostrato, quanta ad esse proprie lettere originali prestare si dee, non ostanti le constituzioni e ordini apostolici e altri contrarii di ciascuna sorte.
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Chiesa
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