Se 'l padre vende il figliuolo, secondo l'usanza, e quello finalmente in qualunque modo è fatto libero, il padre ancora di nuovo questo suo figliuolo ragionevolmente può rivendere; nondimeno, dopo la quarta vendizione non ha piú giurisdizione. Il principe solo ha potestà con l'ultimo supplicio di castigare li servi, e parimente gli altri suoi sudditi.
Il principe, ogni secondo o ver terzo anno, per le provincie fa la descrizione delle genti, e li figliuoli delli suoi gentiluomini nota e discrive, accioché il numero di quelli, e quanti cavalli e servitori abbia ciascuno, possa conoscere, dapoi a ciascuno propone il suo stipendio, com'è detto di sopra. Ma quelli che sono ricchi e hanno buon patrimonio combattono col proprio stipendio. Rare volte sono ociosi li suoi soldati, percioché o vero combattono con Lituani, o vero coi Livoniensi, overo coi Svetensi, o vero con li Tartari casanensi; o veramente, se egli non fa guerra, ogn'anno nelli luoghi intorno al Tanai e Occa fiumi vi suole porre le guardie di vintimila soldati, a deprimere e abbassare gli assalti, le correrie e le prede de' Tartari procopensi. Suole ancora il principe ogni anno delle sue provincie ordinatamente chiamare alcuni, li quali in Moscovia tutti gli officii che piú gli piace operano fidelmente. Al tempo della guerra, non servono ordinatamente per un anno, ma tutti, cioè tanto li stipendiarii quanto quelli che aspettano la grazia e benevolenza del principe, sono astretti andare alla guerra.
Hanno li cavalli piccioli, castrati, senza ferri, freni leggieri, e alcune selle da cavalli all'uso accommodatissime, accioché in ogni parte senza fatica niuna si possano voltare e carcare l'arco loro.
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Lituani Livoniensi Svetensi Tartari Tanai Occa Tartari Moscovia
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