Non usano altra sorte di tormento a tormentare li scelerati per confessare i latrocinii, i furti e li compagni di quelli; ma se 'l ladro è ritrovato degno di supplicio, è appiccato, e non usano altra sorte di pena a punire li rei che questa, eccetto però se non avessero commesso qualche male piú atroce e piú crudele. Furti rare volte sono puniti con pena capitale, anzi rare volte gli omicidii, eccetto se fossero stati fatti per preda. Chi occide il ladro ritrovato nel furto può farlo, senza punizione alcuna; con questa condizione però, che porti il corpo ucciso in corte del principe, e il successo della cosa racconti. Quelli che vengono alle mani con gli animali bruti non sono puniti. Pochi delli prefetti hanno auttorità di far giustizia della vita; niuno ha ardimento di dar tortura ad alcuno de' sudditi. Li rei sono condotti a Moscovia, o vero in altre città principali. Nel tempo di verno fanno il piú giustizia, perché l'estate sono impediti in guerra.
Ordinazioni di Giovanne Basilio, granduca di Moscovia, nell'anno del mondo 7006.
Quando un reo sarà condennato in un rublo, debba pagare al giudice due altini, e al notaio otto denghi; e se le parti facessero pace prima che venissero nel luogo del duello, non però manco debbono pagare al giudice e al notaio che se fosse fatto il giudicio. Ma se venissero nel luogo del duello, il quale ocolnick e nedelsnick solamente possono deliberare, e ivi per sorte ritornassero in grazia, debbano pagare al giudice come di sopra, cioè a ocolnick L denghe, e a nedesnicko L denghi e due altini, e al scrivan quattro altini e una dengha.
| |
Moscovia Giovanne Basilio Moscovia
|