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      La moneta twerense da ogni parte ha scrittura, ed è di quel valore che è la moneta moscovitica.
      La moneta nowogardense in una parte ha l'imagine del principe che siede nella sua sedia, e a l'incontro la figura d'uno uomo che avante il principe s'inchina, e da l'altra parte, poi, ha solamente le lettere, e supera il doppio la valuta della moscovitica; ma la grifna novogardense vale 14 denghe, e il rublo vale ducento e vintidue denghe.
      La moneta plescoviense in una parte ha il capo d'un bove coronato, e da l'altra parte ha la scrittura. Oltre di questo hanno una moneta di rame, la quale è chiamata polani, e sessanta di queste vagliono una dengha moscovitica.
      Non hanno monete d'oro, né manco le stampano, ma usano quasi ducati ongheri, e alcuna volta i renani, e spesse volte mutano il prezzo di quelle, specialmente quando un forestiero sia per comprare qualche cosa con l'oro; ma se è per andare a qualche luogo, e che abbia bisogno dell'oro, di novo accrescono il prezzo.
      Usano i rubli rigenzini per la vicinità, delli quali uno vale due moscovitici. La moneta moscovitica è di puro e buono argento, benché al presente adulterata; né però ho udito alcuno per ciò essere stato punito. Quasi tutti gli orefici di Moscovia stampano danari, e ciascuno che porta le masse d'argento puro e che desidera aver danari, giustano li danari e l'argento, e con giusta ed equale bilancia lo pesano; e il prezzo ordinario, il quale, oltra il peso eguale, è da essere pagato alli orefici, è picciolo, e con poco prezzo vendono la lor fatica.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Moscovia