Oltra di ciò, evvi tanta copia d'animali che con poca fatica con le freccie si pigliano, e quelli che passano per que' luoghi al sostegno della vita loro d'altro non hanno bisogno, eccetto che del fuoco e del sale. In quelle parti non le miglia, ma le giornate s'osservano, quanto ho potuto con la coniettura comprendere. Dalli fonti del Tanai insino alle bocche di quello, per terra camminando drittamente, vi sono quasi ottanta miglia germani; e da Donco, dove v'ho detto che 'l Tanai è navigabile, apena in vinti giorni navigando si perviene ad Asoph, città tributaria a' Turchi; la quale (come dicono) per cinque diete è distante dall'istmo di Tauris, il qual altrimenti Precop chiamano. In Asoph v'è un nobilissimo ridotto di molte genti, da diverse parti del mondo, nel qual luogo a tutti, di chi gente si siano, è concessa libera libertà di potervi venire, e di vendere e comprare, ed è lecito a quelli ch'escono della città di poter fare quel tutto che piú gli piace, senza pena niuna. Degli altari d'Alessandro e di Cesare, li quali molti scrittori dicono esser stati in questi luoghi, over dalle rovine di quelle, o vero da altra coniettura, niente di certo ho potuto intendere, né dagli abitanti del paese né da quelli li quali tali luoghi spesse volte frequentano. Similmente dalli soldati, li quali il principe suole avere ogn'anno per guardia in tal luogo a spiare e ribattere l'audacia de' Tartari, niente di certezza ho avuto. Nondimeno, circa alle bocche del minor Tanai, quattro diete lontano dalla città di Asoph, appresso un luogo Velikiprewos chiamato, dicevano certe statue e imagini di marmo e di pietra aver vedute.
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