Ma, conciosiaché ancora al compimento del tutto pervenuto non fosse, e ciò pensando non si poter fare senza armi e spargimento di sangue, e sotto pretesto di religione, sí come volesse li ribellanti del rito rutenico nella fede ritenere, in Nowogardia se ne venne, e quella con questa finta occupò e in servitú talmente ridusse che l'arcivescovo, li cittadini, li mercanti e forestieri di tutti li lor beni spogliò, senza altro rispetto, di modo che da trecento carra tra oro, argento e gemme preziose carchi, come scrivono alcuni, in Moscovia ne riportò. E io, ritrovandomi in Moscovia, e di questo diligentemente ricercando, intesi che molto piú carra di preda carichi di quello ho detto ne furono riportati. Né questo è cosa maravigliosa, percioché, presa la città, l'arcivescovo e li altri cittadini piú ricchi e piú potenti il vittorioso principe condusse nella Moscovia; e nelle possessioni e beni di quelli mandò li sudditi suoi, quasi come nuove colonie, e cosí delle possessioni di quelli, oltra le communi rendite, ogni anno grandissimo dazio nel fisco ne riporta. Similmente, dell'entrate dell'arcivescovato buona parte ne scemò, e una picciola particella al vescovo da lui novellamente postovi concesse. Il qual vescovo non molto dipoi morto, la sedia per un pezzo vacante restò; nondimeno il principe di Moscovia, dalle continove preghiere de' cittadini e altri sudditi del luogo mosso, acciò perpetuamente senza vescovo non restassero, un altro vescovo concesse loro: e questo fu nel tempo ch'io era in Moscovia.
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