Dicono che agli uomini di Lucomorye cosa mirabile e incredibile, e che ha piú della favola che del verisimile, suole intervenire: che quelli per ciascun anno, cioè alli 27 del mese di novembre, nel qual giorno appresso delli Ruteni è la festa di san Giorgio, moiano, e che poi nella seguente primavera, alli 24 d'aprile, alla similitudine di ranocchie, di nuovo risuscitano. Con questa gente similmente i Grustintzi e Serponowtzi popoli hanno nuovi commerzii, e non consueti, percioché, quando è giunto il tempo del lor morire, o ver dormire, pongono le merci loro in un certo luogo, le quali i Grustintzi e Serponowtzi, lasciate le sue, tra questo mezo con eguale commutazione tolgono: le quali poi quelli, tornati vivi, se veggono che siano state portate via con poco giusta stima, di nuovo le ridomandano, donde molte liti e guerre fra di loro nascono.
Da Obi fiume da parte sinistra descendendo, vi sono Calami popoli, li quali da Obiowa e Pogosa a quel luogo andarono; sotto Obio, al luogo detto la Vecchia d'Oro, dove Obio entra nell'Oceano, sono questi fiumi: cioè Sessa, Berezwa e Danadaim, li quali tutti dal monte Camen Bolschega Poiassa e dalli scogli congiunti nascono. Tutte quelle genti le quali abitano da questi fiumi sino alla Vecchia d'Oro sono tributarii del principe di Moscovia.
Slatabbaba, cioè la statua d'oro della vecchia, è un idolo alle bocche del fiume Obio, nella provincia Obdora, nella ripa di là. Appresso i liti del fiume Obio e intorno agli altri fiumi vicini vi sono molti castelli, li padroni e signori de' quali sono sottoposti al principe di Moscovia.
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