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      Sono di statura mediocre, hanno la faccia larga, piena, gli occhi storti e concavi, e per la sola barba orridi e terribili, il resto rasi. Solamente gli uomini piú nobili hanno li capelli ricci e anellati e negrissimi sino a l'orecchie. Sono di corpo forte e gagliardo, d'animo audace, e molto inchinati nelle cose veneree. Della carne di cavalli e degli altri animali, in qualunque modo sieno morti, mangiano saporitamente, eccettuata la carne di porco, dalla quale, secondo l'ordine della legge loro, s'astengono. Nella dieta e nel sonno sono tanto pazienti che qualche volta per quattro giorni interi non mangiano né dormono; nelle fatiche necessarie solliciti e attenti. Ma venendogli occasione di poter mangiare, mangiano, devorano e bevono tanto che con la crapula la dieta già fatta compensano, e cosí, di cibo e di vino ripieni, per tre o ver quattro giorni non fanno altro che dormire. Li quali cosí profondamente dormendo, i Lituani, i Ruteni, nelle regioni de' quali essi Tartari all'improviso fanno correrie, robbano e fanno preda, seguitandogli senza altra paura, senza guardie, senza ordinanza e incautamente, gli percuotono e uccidono. Cavalcando, se per sorte dalla fame e sete sono molestati, alli cavalli che cavalcano sogliono tagliare alcune vene e il sangue di quelle bere, e cosí cacciano la fame, e dicono tal cosa eziandio molto giovare alli cavalli. E perché quasi ferma e certa abitazione sogliono drizzare il corso loro con l'aspetto delle stelle, e spezialmente del polo artico, il quale essi in lor lingua Selesnikoll, cioè mazza di ferro, chiamano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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