L'uso dell'oro e dell'argento appresso di quelli non è, fuora delli mercanti. Usano solamente la permutazione delle cose, e se qualche danaro dalle cose vendute dal vicino aranno avanzato, con quello in Moscovia le vesti e altre cose necessarie alla vita comprano. Non hanno confini fra di loro (delli campestri di Tartari parlo). Era stato già preso dalli Moscoviti un certo Tartaro grasso, al quale il Moscovitico disse: «Di dove è a te, cane, tanta grassezza, non avendo tu niente da mangiare?»; al quale il Tartaro rispose: «Perché non ho io che mangiare, pascendomi la terra dall'oriente insin all'occidente, dalla quale non posso io essere nutrito a bastanza? A te piú presto, il quale tanta picciola parte del mondo tieni, e continovamente per quella contrasti, penso mancare quello che tu debbi mangiare».
Cazan regno, città e castello di quel medesimo nome, appresso il fiume Wolga nella ripa di là, quasi settanta miglia germanici sotto Nowogardia bassa, sono posti, e dalla parte d'oriente e di mezogiorno con li campi deserti e sterili termina, e dalla parte dell'oriente estivale hanno li Tartari contermini, li quali Schibanschi e Kosatzchi chiamano. Il re di questa provincia può aver esercito di trentamila persone, e specialmente di pedoni, nelli quali li Czeremissi e li Czubaschi sono sagittarii peritissimi; ma li Czubaschi sono eccellenti nell'arte del navigare. Cazan città da Wiathcha principal castello per sessanta miglia germanici è distante. Questo nome Cazan in lingua tartaresca significa pignatta di rame bollente; questi Tartari sono piú civili che gli altri, come quelli che coltivano li campi, vivono nelle case e varie sorti di mercanzie esercitano.
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