Basilio, principe della Moscovia, vedendosi ribattere da un tanto nimico molto inferiore, lasciando un certo Pietro suo cognato, il quale dalli re delli Tartari traeva origine, insieme con alcuni altri de' piú nobili alla guardia del castello con buon presidio, fuori della Moscovia fuggí con tanto timore e spavento che, disperatosi delle cose sue, per alcuni giorni sotto un monte di fieno stette ascoso. Alli vintinove di luglio li Tartari, fattisi piú avanti, il paese con incendi e abbrucciamenti ruinavano, e tanto terrore e spavento alli Moscoviti arrecorono che essi né in castello né in la città pensavano di poter esser sicuri. In quella paura tanto tumulto nacque nelle porte, per cagione delle donne, delli putti e delli vecchi, quali con carri fuggivano nel castello, che per troppa fretta s'impedivano. Questa moltitudine tanto fetore nel castello produsse che, se 'l nimico per tre o ver quattro giorni fosse restato sotto la città, era forza che quelli che erano concorsi nel castello corrotti dalla peste morissero, percioché in tanta moltitudine d'uomini bisognava che 'l luogo che ciascuno aveva occupato sodisfacesse loro a tutti i bisogni. Erano in quel tempo in Moscovia gli ambasciatori livoniensi, li quali, montati a cavallo e postisi a fuggire, e a torno a torno niente altro vedendo che fuoco e fumo, nondimeno si dice che in un giorno in Twer vennero, il qual luogo per trentasei miglia germanici è distante da Moscovia.
Li bombardieri alemanni allora meritorono gran laude, e specialmente un Nicolò nato appresso il Reno, non lontano dalla città imperiale di Spira, al quale e dal capitano e dagli altri consiglieri con piacevolissime parole fu imposto che pigliasse l'impresa di difendere la città, e cosí lo pregorono che con l'artiglierie piú grosse, con le quali le muraglie sogliono esser gettate a terra, condotte quelle sotto la porta del castello di là cacciasse li Tartari.
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