Questo re tanta moltitudine di prigioni di Moscovia con esso lui aveva condotto che pareva cosa incredibile, percioché dicono un numero d'ottocentomila persone, le quali in Capha parte a' Turchi aveva venduta e parte aveva uccisa: percioché li vecchi e gl'infermi, li quali gran prezzo non possono esser venduti, come quelli che sono inutili a sopportare le fatiche, appresso li Tartari a' giovani loro sono concessi e dati, non altramente che si fanno le lepri a' cani giovanetti, accioché i principii della prima milizia imparino, o ver sagittandogli, o ver gettandogli in mare, o vero con altra sorte di morte facendogli morire. Quelli che sono venduti sono astretti al giogo della servitú per anni sei continovi, e dapoi, finito tal tempo, sono fatti liberi; ma non possono però partirsi fuora della provincia. Sapgirei, re di Cazan, tutti li prigioni, quali aveva condotti fuori di Moscovia, in Astrachan, luogo di mercatanti non troppo lontano dalle bocche del fiume Wolga, alli Tartari vendette.
Or finalmente essendosi partiti li re delli Tartari fuori della Moscovia, Basilio principe di nuovo nella Moscovia ritornò; e conciosiacosaché nel primo suo ingresso avendo veduto Nicolò alemanno, per diligenzia e solicitudine del quale dissi il castello esser stato conservato, in presenzia di tutta quella moltitudine, la quale era venuta su la porta per ricevere il principe loro, con chiara voce gli disse: «La tua fede verso di me e la diligenzia la quale in conservare il castello hai dimostrata ci è nota, e di questo tuo beneficio te ne daremmo buona rimunerazione». Similmente a l'altro Alemanno, chiamato Giovanni, il quale dal castello Rezano con le sue artiglierie li Tartari aveva ribattuti, disse: «Sei tu salvo?
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