E dapoi, mandati alcuni caduceatori, cioè annunziatori della guerra, a Machmetgirei, re delli Tartari in Tauris, quello sfidò al combattere, dicendo nell'anno innanti esser stato oppresso senza annuncio di guerra, secondo il costume e usanza de' ladri. Il re gli respose che a lui molte vie erano aperte a poter assalire la Moscovia, e che le guerre non erano piú dell'armi che delli tempi, e però che usava di far tal guerre piú secondo la volontà sua che degli altri. Per le quali parole l'animo di Basilio provocato a sdegno, ardendo di desiderio di far vendetta, nell'anno del Signore 1523, mosso il campo, alla volta della Nowogardia bassa per saccheggiare il regno di Cazan se n'andò; e di là poi al fiume Sura nelli confini delli Cazanensi andato, un castello edificò, al quale dal suo nome diede il nome, e per allora non volse andare piú oltra, ma il condotto esercito nel suo paese ricondusse.
Ma nell'anno seguente Michele Georgio, uno de' principali consiglieri ch'egli avesse, con maggior copia di soldati a soggiogare il regno di Cazan mandò, onde Sapgirei, re di Cazan, sbigottito, fece chiamare a sé il nepote, figliuolo del suo fratello re di Tauris, giovane di tredici anni, accioch'egli il regno governasse, ed egli alla volta dell'imperator de' Turchi ne gitte per dimandare aiuto e soccorso contra li suoi nimici. Il giovane, per ubidire a' comandamenti di suo zio, si mise in viaggio e a Gostinowosero, cioè all'isola de' mercanti, la quale tra il corso del fiume Wolga e il castello Cazan è posta, pervenne, e onoratamente dalli principi del regno fu ricevuto.
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