Nondimeno diedero luogo alla fortuna e con il resto dell'esercito moscovitico si congiunsero; il quale per tal cavalleria confermato, alli quindici d'agosto cominciorono l'assedio intorno a Cazan castello. Il che conosciuto dal re cazanense, ancora egli da l'altro lato del castello rincontro a' nimici pose il suo esercito, e facendo passare di là la sua cavalleria, gli comandò che dovessero stuzzicare e molestare l'esercito nimico: e cosí da una parte e l'altra si facevano spesse scaramuccie. Ci fu referito da uomini degni di fede, quali furono presenti, una volta sei Tartari essersi fatti avanti l'esercito moscovitico in una pianura: li quali volendo il re Scheale con cento e cinquanta cavalli tartari assaltare, dal capitano dell'esercito gli fu proibito, opponendosi avanti esso con duemila cavalli, e cosí l'occasione di fare una bella impresa gli fu tolta delle mani. Volendo li cavalli moscovitici serrare li sopradetti sei Tartari in mezo, accioché non scampassero, li Tartari dall'altra parte delli nimici con astuzia davano la berta, e seguitandogli li soldati moscoviti, li Tartari alquanto si ritiravano, e dapoi si fermavano, e questo medesimo facevano li Moscoviti: ma li Tartari, vedendo la timidità di quelli, con gli archi gettavano le frecce arditamente contra essi, e quelli conversi in fuga perseguitando, molti ne ferivano. Mentre queste cose si facevano, due cavalli delli Tartari da un tiro d'artiglieria furono gettati per terra, senza offesa degli uomini, li quali gli altri quattro condussero alli suoi.
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