Le quali genti dissipate e distrutte, Scheachmet, re delli Sawolhensi, vedendo la sua infelicità e disgrazia, quasi da seicento cavalli accompagnato ad Alba città, la quale è posta appresso il fiume Thira, con speranza d'aver soccorso dalli Turchi se n'andò. Ma, conoscendo ivi non esser sicuro, a pena con la metà delli sopradetti cavalli partitosi in Chiovia pervenne, dove dalli Litwanii fu preso; e per commissione del re di Polonia ad Wilna condotto, il re gli venne incontro e onorevolmente lo ricevette, e alla dieta che si faceva delli Poloni seco lo menò, dove fu concluso di mover guerra contra Mendligerei. Ma conciosiaché li Poloni in radunare l'esercito piú tempo consumassero di quello che portava il dovere, il Tartaro, grandemente sdegnato, di nuovo cominciò a pensar di voler fuggire, e fuggendo a Trochij castello, quattro miglia lontano da Wilna, fu preso e menato indietro. Io lo viddi e desinai seco una mattina. E questo fu il fine dell'imperio delli re sawolhensi, con li quali re parimente li re di Astracchan, li quali da quelli medesimi re avevano l'origine, insieme perirono.
Li quali cosí oppressi ed estinti, la potenzia delli re di Tauris a tanta grandezza pervenne ch'alle genti vicine era di non poco terrore e spavento, di modo che constrinsero il re di Polonia a dar loro un certo stipendio over tributo, con questa condizione però, ch'egli in ogni sua occorrenza e bisogno gli potesse chiedere aiuto e soccorso. Similmente il principe di Moscovia, mandati presenti e doni al re di Tauris, spera di farselo benevolo e amico, percioché, facendo essi continova guerra insieme, ciascun di loro pensa con l'aiuto e favore delli Tartari poter superare il compagno.
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