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      Cosí cominciando a parlare, tutto l'ordine del suo viaggio nella Moscovia, e le lettere date e ricevute, il giuramento e le promesse fattegli dal re e la rotta fede riferiva, e che ultimamente, ritrovandosi ingannato e per questa causa volendo ritornare nella patria, essere stato preso; onde, conoscendo essere a torto ingiuriato, volentieri si sottometteva alla morte, specialmente sapendo che la morte naturalmente è comune a tutti.
      Questo capitano era di corpo forte e d'ingegno atto a tutte le cose, e molto valeva di consiglio, ed era idoneo e sofficiente nelle cose d'importanza, giocose e gravi. Onde per tal destrezza d'animo molta auttorità e riputazione appresso molti, e specialmente appresso li Germani, dove s'era allevato, aveva acquistato. Nel tempo che 'l re Alessandro signoreggiava, cosí valorosamente profligò li Tartari che dalla morte di Witoldo in qua i Litwani mai piú ebbero sí bella vittoria. Questo capitano dalli Germani, con voce boema, pan Michele si chiamava; e da principio seguitò nella fede il costume greco, e dapoi il romano. Ed essendo in prigione, accioché facesse cosa grata al principe, e per placare l'ira e indignazione sua, di nuovo al costume e religione greca ritornò. Per la liberazione di costui, essendo noi in Moscovia, molti uomini degni, e specialmente la consorte del principe, la quale gli era nezza da canto del fratello, appresso il principe s'affaticavano molto. Intercedeva ancora per costui Massimiliano imperatore, e sopra di ciò nella prima mia legazione mandò lettere particolarmente, per le quali lettere nondimeno non fu fatto frutto alcuno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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