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      Benché Gregorio Istoma diceva sé esser stato impedito e ritardato in molti luoghi la metà del detto tempo per le fortune del mare, nondimeno l'un e l'altro constantemente affermava aver fatto un viaggio di mille e settecento werst, cioè 340 miglia italiani.
      Demetrio similmente, il quale ultimamente fu oratore appresso il sommo pontefice in Roma, per la cui relazione Paolo Giovio discrisse la sua Moscovia, per questo medesimo viaggio, cioè per la Nordwegia e per la Dania, era venuto, e tutte le cose essere cosí come dicevano gli altri confirmò. Ma tutti costoro, essendo interrogati da me del mare Glaciale, o vero congelato, niente altro risposero se non che avevano veduti nelli luoghi maritimi molti e grosissimi fiumi, per il grande e copioso corso de' quali i mari per lungo spazio dalli proprii liti erano discacciati, e quelli fiumi per certo spazio di longhezza dalli quali liti insieme con il mare congelarsi, come nella Lituania e in altre parti della Swezia. E benché per l'impeto delli venti contrarii il giaccio nel mare si spezzi, nondimeno nelli fiumi rare volte o non mai, eccetto se qualche grande inondazione sopragiunge, non si spezza; e i pezzi del giaccio per forza dalli fiumi portati in mare quasi per tutto l'anno vanno notando sopra l'acqua, e di nuovo poi per il freddo cosí fattamente si serrano e chiudono insieme che alcuna volta si vede il giaccio e piú anni insieme unito e duro, il che dalli pezzi di quelli li quali dalli venti sono ributtati alla volta del lito facilmente si conosce.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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