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      Circa le bocche del fiume Petzore, le quali sono da man sinistra, alla bocca del fiume Dwina, sono detti esser varii e grandi animali nell'Oceano, e fra gli altri un certo animale della grandezza d'un bue, il quale gli abitanti del luogo mors chiamano. Ha li piedi corti, alla simiglianza delli castori, e ha il petto alla misura del resto del suo corpo alquanto piú alto e piú largo, con due denti di sopra longhi in fuora; e per causa della prole e del riposare con gli animali della sua specie, lasciato l'Oceano, va alli monti, dove, avanti che si metta a dormire, in che è di sonno profondo, alla similitudine delle grui uno del numero delli suoi vigilante guardiano constituisce. Il qual guardiano se dorme ancor esso, o vero per sorte dal cacciatore vien preso, allora tutto 'l resto degli altri animali facilmente può essere pigliato; ma se col mugito suo, come è solito di fare, dà il segno, il resto del gregge, destatosi, mordendo li piedi di dietro con li denti, con gran celerità come in un carro del monte scendendo nell'Oceano si gitta, dove alcuna volta sopra li pezzi del ghiaccio che vanno per mare si sogliono riposare. Questi animali li cacciatori solamente gli sogliono perseguitare per li denti, percioché di quelli li Moscoviti, li Tartari e li Turchi fanno bellissimi manichi di spade e di pugnali, e questi usano piú presto per ornamento che perché facciano ferite e percosse piú gravi e terribili, come raccontano falsamente alcuni. E questi denti sono venduti a peso, e da tutti denti di pesci sono chiamati.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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