Dopo queste cose, venendo alla volta dell'oratore, col capo coperto dice: «Il luogotenente e capitano della tal provincia del gran signore Basilio, per grazia di Dio re e signore di tutta la Russia e granduca della Moscovia etc. (recitando li piú notabili principati), m'ha comandato ch'io vi dica che, dapoi che ha inteso l'oratore di tanto signore venire al grande nostro signore, ci ha mandati incontro accioché ti conduchiamo a quello (ripetendo di nuovo il titolo del principe e del luogotenente). Oltra di questo, ci ha commesso che dimandiamo se hai avuto buon viaggio» (percioché quest'è il modo nel ricever l'oratore: «Hai avuto buon viaggio?») Dapoi quello che è mandato porge la destra a l'oratore, né gli dà altro onore se non vede l'oratore star col capo scoperto; ultimamente gli dà segno con la mano, accennandolo che monti a cavallo e che vada. Cosí montati a cavallo, o vero nelle carrette, il Moscovito si ferma con li suoi e non va avanti l'oratore, ma lontano lo seguita, e ha cura che nissuno torni indietro e lo seguiti. Andando avanti l'oratore, dimandano il nome dell'oratore e di ciascun servitore, il nome del padre e di qual provincia ciascuno abbia tratta l'origine, che linguaggio sia di ciascuno, di che condizione sia, o ver servitore di qualche principe, o ver parente dell'oratore, e se prima sia stato piú nella provincia loro, le quali tutte cose a una per una subito riferiscono al granduca con lettere. Essendo l'oratore andato piú avanti, un uomo gli viene incontro, dicendo aver commissione dal luogotenente di provedergli di tutte le cose necessarie al vivere.
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