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      Il seguente giorno, di nuovo per il fiume Boristene andando, alloggiassimo quasi all'incontro di Smolentzko. Finalmente il luogotenente del luogo per mezzo delli suoi ne ricevé, e con invitarci a bere cinque volte ci onorò, con buona malvasia, con vin greco e altre bevande, dette medone, con il pane e con certe vivande al modo loro. Cosí in Smolenczko per dieci giorni restammo, aspettando la risposta del granduca. Erano venuti due gentiluomini del granduca per aver cura di noi e per condurci in Moscovia; e, entrati nel nostro alloggiamento, ornato di bellissime vesti, non si cavorono la beretta, pensando che noi prima di loro dovessimo fare questo: del che noi nondimeno facemmo poca stima, ma, riferendosi le commissioni del principe, fosse dall'uno e l'altro, e nominandosi il principe, gli facessimo onore. Ma sí come in varii luoghi ritenuti piú tardamente a Smolentzko eramo venuti, cosí ivi piú di quello che portava il dovere fossimo ritenuti. E tra tanto, acciò per la longa ritardanza non fossimo offesi, e accioché non fossero veduti mancare in cosa alcuna al desiderio nostro, ci dicevano: «Domattina ci partiremo», cosí noi la mattina fossimo all'ordine con li cavalli, e per tutto il giorno stessimo in aspettazione. Finalmente sul tardi con pompa vennero, e dissero in quel giorno non essersi potuti espedire, ma che la mattina seguente erano per mettersi in viaggio: il che eziamdio fu differito, e a pena dopo tre giorni sul mezzogiorno ci partimmo, e tutto quel giorno digiunammo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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