E nel primo ragionamento un Moscovito cominciò a parlare in questa forma: «Il gran signor Basilio, per grazia di Dio re e signore di tutta la Russia etc. (recitato il titolo), avendo inteso voi oratori del suo fratello Carlo, eletto romano imperatore e supremo re, e del suo fratello Ferdinando esser venuti, ha mandati noi suoi consiglieri e ci ha imposto che da voi ricerchiamo come stia bene il suo fratello Carlo romano imperatore e supremo re, e similmente Ferdinando». Un altro poi, voltatosi al conte Nogarola, disse: «Il gran signore (recitando tutto il titolo come di sopra) m'ha imposto che io ti venisse incontro e che fino all'albergo ti conducessi, e di tutte le cose necessarie ti provedessi». Il terzo questo medesimo disse a me; e queste cose furono dette e udite da una parte e l'altra col capo scoperto. Dapoi di nuovo il primo disse: «Il gran signore (recitando tutto 'l titolo) m'ha comandato che io ricercassi da te, o conte Leonardo, se hai avuto buon viaggio», e il simile disse ancora a me. Alli quali secondo il loro costume rispondemmo: «Dio dia sanità al gran principe; per la clemenza di Dio e per grazia del granduca abbiamo avuto felice viaggio». Dapoi il medesimo di nuovo disse: «Il granduca etc. (di nuovo ripetendo tutto 'l titolo) manda a te, Leonardo, una chinea con li suoi ornamenti e un altro cavallo della sua stalla», e questo medesimo disse ancora a me. Delle quali cose gli riferimmo grazie convenevoli; poi dicevano essere conveniente che noi onorassimo il loro signore, e che sopra de' donati cavalli cavalcassimo, il che facemmo volentieri, e, passato il fiume Moscva e mandate avanti tutte le cose nostre, seguitassimo dietro.
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