Finalmente entrando dentro nella camera del principe, gli consiglieri alla venuta nostra si levavano in piedi, eccetto però li fratelli del principe, li quali, se vi sono, non si levano in piedi, ma col capo scoperto seggono. E uno delli piú principali consiglieri, voltatosi verso il principe, secondo il costume suo, diceva queste parole: «Signor grande, il conte Leonardo percuote la fronte, per tua gran grazia», e quel medesimo disse di Sigismondo. Il primo detto significa quasi si inchina e ti rende onore; il secondo, ti riferisce grazie della grazia ricevuta. Percioché il percuotere la fronte pigliano per salutazione, per riferimento di grazie e per altre cose di questa sorte, perché, quando alcuno dimanda qualche cosa, overo riferisce grazie, suole abbassare il capo: e se vuol far ciò con piú sforzo, s'inchina talmente che con la mano tocca terra. E se al granduca per qualche gran cosa vogliono riferire grazie, o vero qualche cosa dimandare, talmente s'inchinano e s'abbassano giú, e con la fronte toccano terra.
Il principe in un luogo eminente e illustre col capo scoperto sedeva; el pariete dietro le spalle per l'imagine d'un santo risplendeva; dalla man destra aveva nel scanno il cappello kolpack, dalla sinistra il bastone con la croce posoch, e aveva un bacile con due ramini e una tovaglia appresso, perché dicono che, quando il principe porge la mano all'oratore della fede romana, egli crede porger la mano a un uomo immondo e impuro, perciò, licenziato che è l'oratore romano, subito si lava le mani.
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Leonardo Sigismondo
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