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      Le tavole dove si mangiava intorno intorno erano adornate, e in mezo v'era una credenziera piena e carica di diverse sorti vasi d'oro e d'argento. Nella tavola dove sedeva il principe, da una parte e l'altra era tanto di spazio lasciato quanto esso principe con le mani stese arebbe potuto toccare. Sotto il qual luogo li fratelli, quando vi sono presenti, seggono, il piú vecchio dalla destra e il piú giovane dalla sinistra; dapoi, con poco piú maggior spacio, i signori piú vecchi, li consiglieri e altri che erano di qualche grazia e auttorità appresso il principe sedevano.
      All'incontro del principe nell'altra tavola noi sedevamo, e con poco intervallo sedevano li nostri familiari e servitori; e nell'altro lato ordinatamente stavano quelli li quali dall'alloggiamento nella corte ci avevano condotti. Nelle ultime tavole poi sedevano quelli li quali il principe aveva fatti invitare insieme con gli altri stipendiarii del principe. Nelle tavole erano posti certi vasi, delli quali uno era pieno d'aceto, l'altro di pevere e l'altro di sale: e questi vasi erano talmente distribuiti che quattro de' convivanti li avevano tutti. Oltra di questo li servitori e quelli che portavano le vivande erano vestiti di splendidi vestimenti, li quali, entrati dentro nel gran cenacolo, primamente circondavano la credenziera a torno a torno, e poi all'incontro del principe, sprezzato ogni onore, si fermano. E mentre tutti gl'invitati sedevano a tavola, e mentre si portavano le vivande, tra questo mezo il principe aveva chiamato un delli suoi ministri, al quale aveva dato due pezzi longhi di pane, dicendo: «Da' questi al conte Leonardo e a Sigismondo». Il ministro, chiamato appresso di sé l'interprete, ordinatamente a l'uno e a l'altro di noi porse il pane, e disse: «Conte Leonardo, il gran signor Basilio, per la grazia di Dio re e signore di tutta la Russia e granduca, ti fa la sua grazia e ti manda il pane della sua tavola». Queste parole l'interprete con chiara voce ci riferiva ed esponeva, e noi, stando in piedi, la grazia e il favore del principe udivamo, e gli altri similmente, per onor nostro, s'erano levati su, eccettuati però li fratelli del principe.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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