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      Subito che 'l lepore se gli offerisce avanti, tre, quattro, cinque e piú cani gli sono lasciati dietro, e, come l'hanno preso, con tanto segno d'allegrezza alzano la voce come se qualche grande animale avessero pigliato. Li lepori alcuna volta corrono piú tardamente di quello che vorrebbono li cacciatori: allora il principe suole nominare qualcuno che fra gli arbori avesse il lepore nel sacco, esclamandogli adosso, dicendo: «Hui, hui», per la qual voce significa che debba mandare fuora il lepre. Escono fuora alcuna volta li lepri come sonnolenti, saltando fra li cani come caprioli overo agnelli fra 'l gregge. Quel cane che ne piglia piú, quello in quel giorno è riputato aver fatte cose stupende e maravigliose, ed esso principe parimente fa segni d'allegrezza e di congratulazione con l'oratore, il cane del quale averà pigliato piú lepri che gli altri. Finita la caccia, si congregorono tutti insieme e portorno i lepri, li quali numerandogli trovorono ch'erano piú di trecento. Erano ivi allora presenti li cavalli del principe, non già molti, né troppo belli, percioché nella prima mia legazione essendo stato presente in simile sollazzo, mi ricordo aver veduto piú cavalli e piú belli, e specialmente di quella sorte li quali noi chiamiamo turchi, e quelli in lor lingua argama. Vi erano ancora piú falconi, delli quali altri erano bianchi, altri di colore purpureo, per grandezza eccellenti; e quelli che noi girofalconi chiamiamo, essi chiamano kretzet, con li quali sogliono pigliare i cigni, le grue e altri uccelli di questa sorte.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136