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      Oltra di questo avevano in mano le lettere della tregua, con certa formula composte e ordinate, l'esempio e copia delle quali esso re di Polonia all'incontro era per mandare al principe di Moscovia, eccettuati però nomi e titoli da essere mutati: nelle quali lettere, fatte dagli consiglieri, niente era mutato, eccetto questa clausola, la quale era aggiunta nel fine delle lettere e diceva cosí: «Noi Pietro Giska palatino polocense e capitano drobitzinense, e Michael Bohusch Bohuttinowitz tesoriere del granducato della Litwania e capitano stovinense e kamenacense, oratori del re di Polonia e del granduca della Litwania, confessiamo, e con questo nome avemo baciato il segno della croce, e astretti noi, che 'l nostro re è per confirmare e parimente le medesime cose con il bacio de la santa croce: e in fede megliore di ciò, queste lettere con li nostri proprii sigilli avemo sigillate». Le quali cose udite e vedute, fossimo chiamati tutti avanti il principe, e nel luogo ordinato postici a sedere, egli cominciò in questa forma a parlare: «Giovanni Francesco, conte Leonardo, Sigismondo, con grande instanzia ci avete richiesto in nome di papa Clemente settimo e del fratello nostro Carlo imperatore e del suo fratello re Ferdinando che noi facessimo pace perpetua con Sigismondo re di Polonia; ma conciosiaché ciò per le condizioni incommode a una parte e l'altra non si possi lodevolmente conchiudere, ne avete pregato che almeno facessimo tregua, e cosí per l'amor nostro verso li principi vostri ora la facciamo e l'accettiamo volentieri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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