Finite queste parole, verso la croce voltossi e tre volte con il segno della santa croce segnossi, ogni volta abbassando il capo, e con le mani quasi toccando la terra. Dapoi, appressandosi alla croce, moveva le labbra, come volesse orare, e, nettandosi la bocca con un fazzoletto e sputando in terra, finalmente la croce baciò, e primamente con la fronte, e dapoi con l'un e l'altro occhio quella toccò, e, ritiratosi indrieto, di nuovo inchinato il capo con la croce segnossi. Dopo questo ammonisce i Litwani che venissero avanti, e che essi quel medesimo fare dovessero. Ma prima che gli oratori litwanii facessero questo, un certo Bogusio ruteno recitava la sottoscrizione per la quale gli oratori s'erano astretti, la quale, benché con piú parole fosse composta e ordinata, nondimeno né piú né meno conteneva di quello ch'è detto di sopra. Le parole della qual sottoscrizione a una per una Pietro, per fede romano, e collega, l'esponeva, e quella medesima parimente l'interprete del principe a noi a parola per parola recitava. Il che finito, Pietro e Bogusio ordinatamente la santa croce in presenza del principe baciorono.
Le quali cose finite, il principe, sedendo, con simili parole cominciò: «Voi avete veduto che noi avemo fatto al nostro Sigismondo re la giustizia nostra, per la singulare richiesta di Clemente, di Carlo e di Ferdinando, e però diretti alli vostri signori, tu Giovan Francesco al papa, tu conte Leonardo a Carlo e tu Sigismondo a Ferdinando, noi aver ciò fatto per il loro amore e acciò che 'l sangue cristiano per le guerre non si sparga». Or finalmente avendo il principe con longa orazione e con li consueti titoli fatto fine, all'incontro per la singolare sua benevolenzia verso li nostri principi grazie infinite gli riferimmo, e le commissioni di quello diligentemente dover eseguire gli promettemmo.
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Litwani Bogusio Pietro Pietro Bogusio Sigismondo Clemente Carlo Ferdinando Giovan Francesco Leonardo Carlo Sigismondo Ferdinando
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