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      Il qual poco mancò che non perisse nel fiume, per rispetto della giaccia qual s'era disfatta sul mezogiorno, nondimeno fu tirato fuora. Avvenne ancora che in un certo luogo il fiume d'ogni parte era sgiacciato, e tanta strada era lasciata quanto si poteva passare oltra, e a pena le ruote del nostro veicolo erano capaci di tal passo: accresceva ancora la paura la fama commune, perché dicevano che non era molto che in tal luogo cento assassini moscoviti s'erano sommersi, per voler passare tal fiume congelato.
      Da Drissa a Doporoski sono sei miglia, e di là poi a Polotzco principato, il quale waiwoda lo chiamano, e a quella parte del fiume Dwina, la quale alcuni Rubone chiamano, pervenimmo: dove onorevolmente in mezo di grandissima frequenzia d'uomini fossimo ricevuti, e magnificamente e abondantemente trattati. Finalmente sino alla stanza nostra vicina fossimo condotti. Tra Wilna e Polotzco sono molti laghi, spesse paludi e selve di grandissima longhezza, per modo che qualche volta per spazio di cinquanta miglia germani si distendono.
      Andati piú avanti nelli confini del regno, il viaggio, per le spesse correrie de l'una e l'altra parte, non era troppo sicuro, e avessimo alloggiamenti abandonati e pochissimi; e finalmente per grandi paludi e selve in Harbsle e Milenki, case di pastori, pervenimmo, nel qual viaggio il Litwano condottor nostro m'aveva abandonato. Vi si aggiongeva alla incommodità delli nostri alloggiamenti la somma difficultà del viaggio, percioché era forza di passare fra li laghi e le paludi carche di neve e di giaccio, a noi molto nocivo; mentre ad un castellotto, detto Nischa, e al lago di quel medesimo nome, e di là 4 miglia a Quadassen pervenimmo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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