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      La leggierezza in verità potrebbe alcun comprender dal peso, e di piú ancora da questo, che sopranuota nel mare senza mischiarvisi, sí come dice Omero che 'l Titaresio trascorre dal di sopra del Penio a guisa d'olio: e se ne poteva prendere esperienza con l'urna al sommo del trascorrente fiume attingendo acqua dolce, e, cacciandola a fondo, salsa. Or tutto il mar Ponto ha l'acqua troppo piú dolce che 'l mar di fuori, e di ciò sono cagione i fiumi, li quali per grandezza e per moltitudine sono senza misura. L'argomento della sua dolcezza (se pur le cose apparenti a' sentimenti hanno bisogno d'argomento) è che color che v'abitan d'intorno tutti gli animali loro che pascono cacciano al mare, e in esso gli abbeverano, e bevendone si vede che ne stanno molto bene: e dicesi per fermo che cotal beveraggio è loro piú giovevole che quello di dolce acqua. E il colore del Fase è come quel del piombo o dello stagno bagnato, ma messo a posarsi diventa chiarissimo. Stimasi ancora che color che navigan per il Fase non debbano con esso loro portare acqua, e raccontasi che, come cominciano a toccar del fiume, versano e gittano via quant'acqua hanno in nave: il che non facendo, si dice per fermo che coloro che mettono questa cosa a non calere non capitano bene nel loro viaggio. E l'acqua del Fase non si corrompe, ma sta in istato oltre al decimo anno, fuor solamente che diventa piú dolce.
      Ora a coloro ch'entrano nel Fase a sinistra sta la dea Fasiana, ed è questa, se dall'abito s'argomenta, una cosa medesima con la dea Rea, percioché ha il ciembalo in mano e i leoni al seggio, e siede nell'atto di quella ch'è ad Atene nel suo tempio chiamato Metroo, fatta per mano di Fidia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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