Dalla bocca dell'Istro chiamata Psilo alla seconda sono stadii sessanta, e quindi a quella che si dice Calo quaranta; al Narico, che cosí si chiama la quarta, sessanta; quindi alla quinta centoventi, e quindi ad Istria città cinquecento. Quindi a Tomea trecento; da Tomea a Callancia altri trecento, dove ha porto. Quindi al porto de' Cari centoottanta, e il paese d'intorno al porto si nomina Caria. Dal porto de' Cari a Tretisiade centoventi; quindi al paese disabitato de Bizi sessanta, e da Bizi a Dionisopoli ottanta. Quindi a Odesso porto ducento; da Odesso a piè di monte Emo, che perviene insino in sul mare, trecentosessanta, dove pure è porto. E da Emo alla città di Mesimbria con porto novanta, e da Mesimbria ad Anchialo città, e da Anchialo ad Apollonia, centoottanta. Tutte queste città sono state da' Greci populate, in Iscizia, a sinistra di chi va nel mar Pontico. E d'Apollonia al Cherroneso, dove ha porto, son sessanta stadii, e dal Cherroneso al muro d'Auleo 250, e quindi al lito di Tiniade centoventi, e da Tiniade a Salmideso ducento. Di questa contrada fa menzione il vecchio Senofonte, e infino a qui dice che venne l'oste de' Greci della quale era duce, quando l'ultima volta militò con Seuta di Tracia, e molte cose scrisse della malagevolezza di questo paese quanto è a' porti, e che quivi perdé le navi per fortuna, e che i vicini Traci combatterono con loro per lo rompimento delle navi. Da Salmadeso a Frigia sono trecentotrenta stadii; quindi alle Cianee trecentoventi: queste sono quelle isole Cianee le quali i poeti fingono alcuna volta essere andate errando, e che per mezo fra lor passò la prima nave Argo, la quale menò Giasone da Colchi.
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